Giuseppe Migliore - Avvocato Penalista Roma

Custodia cautelare


Misura Cautelare in Carcere

Nel nostro Ordinamento la misura cautelare più grave ed afflittiva è quella della custodia cautelare in carcere, provvedimento con il quale il Giudice dispone che il destinatario della misura sia rinchiuso in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Trattandosi di una misura che prevede la totale limitazione della libertà personale del soggetto essa può essere applicata solo qualora il Giudice ritenga che ogni altra misura (meno grave ed afflittiva, come ad esempio gli arresti domiciliari) sia insufficiente ed inadeguata a tutelare le esigenze cautelari.

I presupposti alla misura cautelare in carcere 

Infatti, come ogni misura cautelare, i presupposti applicativi della misura della custodia cautelare in carcere sono costituiti innanzitutto dalla ricorrenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato contestato e di esigenze cautelari da tutelare (pericolo di fuga, di inquinamento probatorio, di recidiva nel reato).

In quali casi non trova applicazione la misura cautelare in carcere? 

Sempre perché la custodia cautelare in carcere deve essere applicata come extrema ratio, non solo non potrà disporsi la misura inframuraria nel caso in cui il Giudice ritenga che, all’esito del giudizio, possa essere concessa la sospensione condizionale della pena, ma altresì che non debba essere applicata una pena superiore ai tre anni di reclusione (seppur con alcune eccezioni indicate nell’articolo 275 del Codice di procedura penale); inoltre non potrà ordinarsi la custodia in carcere nel caso di reati puniti con pena massima inferiore a cinque anni (escluso il reato di finanziamento illecito ai partiti per cui tale limite non opera) salvo che il soggetto si sia già reso responsabile di trasgressioni in relazione ad altre misure cautelari.

Durata della misura cautelare in carcere 

La misura della custodia cautelare in carcere permarrà fino a quando il Giudice procedente riterrà che siano venuti meno i gravi indizi di colpevolezza, oppure che le esigenze cautelari non siano più sussistenti (ed in questo caso rimetterà il soggetto in libertà), oppure che le stesse siano attenuate e di minore gravità rispetto al momento in cui fu applicata la misura, e quindi salvaguardabili con efficacia anche attraverso una misura cautelare meno grave (ed in questo caso il Giudice sostituirà la misura inframuraria con altra che riterrà confacente al caso concreto, come ad esempio gli arresti domiciliari).

Per ottenere una pronuncia del Giudice che revochi la misura della custodia cautelare in carcere o la sostituisca con un’altra meno grave sarà necessario proporre un’istanza (sulla quale il Pubblico Ministero potrà dare il proprio parere) nella quale sarà utile esplicitare i motivi e le ragioni per cui si ritiene che il Giudice debba valutare le esigenze cautelari non più sussistenti o di gravità attenuata.