Giuseppe Migliore - Avvocato Penalista Roma

Approfondimenti


Risarcimento danni per calunnia

Nel caso di condanna per il reato di calunnia il colpevole potrà subire non solo conseguenze di carattere penale (con l’irrogazione di una pena da dover scontare), ma altresì di carattere civilistico e patrimoniale: infatti, se la persona offesa dal reato si sia costituita parte civile, il colpevole potrà essere condannato anche al risarcimento dei danni per la calunnia commessa.

Gli effetti di una condanna di calunnia sulle vittime

Seppure la calunnia, nell’architettura del Codice penale, sia un reato contro l’amministrazione della giustizia, è ovvio che la persona che sia stata incolpata falsamente di un reato subirà dei danni dalla calunnia commessa nei suoi confronti, assumendo quindi la qualifica di persona danneggiata dal reato con conseguente possibilità di costituirsi parte civile.

Quindi in caso di condanna per calunnia il colpevole potrà essere condannato a risarcire i danni procurati alla vittima del reato che si sia costituita parte civile, mediante pagamento di una somma di denaro già determinata nel suo ammontare (nei limiti in cui sia già stabilita l’entità del danno), o con condanna generica al risarcimento dei danni, la cui quantificazione sarà rimessa ad un successivo giudizio civile.

Se la parte civile lo richiede il colpevole potrà inoltre essere condannato al pagamento di una somma a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva, nei limiti dell’entità del danno di cui già si abbia prova certa.

E’ evidente che la determinazione dell’ammontare del risarcimento dei danno per la calunnia commessa sarà influenzata da molteplici fattori: infatti se la vittima abbia subito un processo penale sulla base delle accuse calunniose, o se addirittura abbia riportato una condanna, la somma che verrà liquidata a titolo di risarcimento danni sarà tendenzialmente più alta rispetto al caso in cui le false accuse non abbiano portato all’apertura di un vero e proprio processo penale.

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Fattori considerati per il risarcimento

Certamente, nel caso in cui il soggetto abbia subito una carcerazione o scontato una pena a causa di una condanna derivata dall’accusa calunniosa, egli avrà diritto ad un risarcimento danni di entità sicuramente maggiore, rispetto a colui che non abbia patito restrizioni della propria libertà personale in ragione della calunnia subita.

In maniera analoga, il tipo di reato che falsamente si attribuisce alla vittima, il contesto sociale in cui il fatto è commesso o la diffusione delle accuse calunniose, sono elementi che concorrono a determinare l’ammontare del risarcimento dei danni per la calunnia commessa.

Più l’accusa calunniosa avrà trovato diffusione (magari anche tramite la stampa, con conseguente amplificazione degli effetti lesivi della personalità del calunniato) più grave potrà essere il danno subito; allo stesso modo più grave ed “infamante” sarà il reato falsamente attribuito al danneggiato maggiore potrà essere il risarcimento; infine un’accusa che coinvolga l’ambito lavorativo e sociale del soggetto potrà determinare anche una lesione della reputazione professionale dello stesso, tale da cagionargli rilevanti danni in termini di perdita di reddito, che andrebbero poi compensati attraverso il risarcimento da liquidarsi.