Giuseppe Migliore - Avvocato Penalista Roma

Glossario


Una volta esercitato il proprio diritto di querela la persona offesa avrà la possibilità di rimettere la querela (ovvero ritirarla) finché il procedimento penale non sia concluso con sentenza irrevocabile: ciò significa che se la querela viene rimessa prima della pronuncia della Corte di Cassazione il reato sarà estinto ed il processo dovrà arrestarsi, e ciò anche nel caso in cui vi sia stata condanna nei primi due gradi di giudizio.

La remissione di querela dovrà essere fatta personalmente o a mezzo di procuratore speciale, mediante dichiarazione formale all’Autorità che procede o ad un Ufficiale di Polizia Giudiziaria, con la  quale si manifesta la volontà di ritirare la querela determinando la fine del procedimento penale.

La remissione di querela non avrà in ogni caso effetto se non sarà accettata, nelle medesime forme, dal querelato, che potrà in ogni caso chiedere che il processo continui rifiutando il ritiro della querela.

Per alcuni reati tassativamente individuati (ad esempio la violenza sessuale) il diritto di querela una volta esercitato è irretrattabile, e quindi la querela non può essere rimessa.

Il Ricorso per Cassazione è un mezzo d’impugnazione ordinario che, in materia penale, può essere esperito avverso le Sentenze pronunciate in grado d’Appello o inappellabili, nonché, così come espressamente disposto dall’art. 111 della Costituzione, contro ogni provvedimento che incida sulla libertà personale.

E’ importante sottolineare che il potere di cognizione della Suprema Corte è limitato all’esame dei motivi di ricorso lamentati dall’impugnante, con la conseguenza che il giudizio verterà esclusivamente sulla fondatezza o meno dei motivi predisposti dal ricorrente.

Altra caratteristica fondamentale del Giudizio di Cassazione è che i motivi per i quali è possibile proporre ricorso sono tassativamente previsti ed elencati nell’art. 606 del Codice di Procedura Penale; tali motivi (detti “motivi di legittimità”) attengono essenzialmente alla violazione ed all’inosservanza di norme di diritto processuale (error in procedendo) o di diritto sostanziale (error in iudicando), alla mancata assunzione di prove decisive richieste dalle parti, all’esercizio da parte del Giudice di un potere a lui non consentito, ed alla mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione del provvedimento impugnato.

E’ importante rilevare che davanti la Corte di Cassazione non è possibile contestare la ricostruzione dei fatti operata dai Giudici di primo e secondo grado, non rientrando tale questione trai i motivi di ricorso previsti tassativamente (a meno che non vi sia un vizio della motivazione sul punto).

Qualora il ricorso venga proposto per motivi diversi da quelli consentiti, la Corte dichiarerà inammissibile l’impugnazione.

La più importante funzione attribuita alla Suprema Corte è quella cosiddetta nomofilattica; ossia, attraverso il suo Giudizio, la Corte garantisce l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della Legge nonché l’unità del Diritto oggettivo nazionale. In altre parole la Suprema Corte garantisce che la Legge sia osservata ed interpretata in maniera uniforme in tutti i Tribunali nazionali.

Data la peculiarità e la complessità del Giudizio per Cassazione, non tutti gli avvocati possono presentare ricorsi e prestare la loro attività innanzi la Corte Suprema; infatti tale facoltà è riservata esclusivamente agli avvocati iscritti in un apposito Albo; tale iscrizione li autorizza a patrocinare innanzi la Cassazione ed alle Giurisdizioni Superiori.