Giuseppe Migliore - Avvocato Penalista Roma

Conseguenze denuncia


Sono Stato Querelato per Diffamazione - Sono Stato Denunciato per diffamazione

Un soggetto che venga a conoscenza di essere stato querelato o denunciato per diffamazione di certo avrà necessità di comprendere quali possano essere le conseguenze, nonché le migliori strategie difensive per non riportare pregiudizi penali: “Avvocato, sono stato querelato / denunciato per diffamazione, cosa devo fare?” è la tipica domanda che un legale si sentirà fare in questi casi.

È ovvio che la prima cosa da cercare di capire o comprendere per tentare di impostare una strategia difensiva è chi abbia proposto la querela o la denuncia per diffamazione nei confronti dell’accusato.

In tale modo è evidente che la persona querelata o denunciata per diffamazione potrà comprendere il contesto ed i motivi all’interno dei quali si assume che sia stato commesso il reato, eventualmente anche ricordando un episodio preciso durante il quale vi possa essere stato un comportamento eccessivo da punto di vista verbale nei confronti di qualcuno; tutto ciò in modo da poter impostare sin dall’inizio una difesa.

Infatti è bene premettere che il reato di diffamazione (disciplinato dall’articolo 595 del Codice Penale) viene commesso da colui il quale, comunicando con più persone, offenda l’onore o la reputazione di un terzo soggetto (che non sia presente al momento del fatto, altrimenti si verterebbe nella diversa ipotesi illecita dell’ingiuria).

Conseguenze querela o denuncia per diffamazione

Il reato di diffamazione è punito, nella forma base, con la pena della reclusione fino ad un anno o con la multa fino ad Euro 1.032.

Qualora il reo offenda la vittima della diffamazione mediante l’attribuzione di un fatto determinato la pena sarà sostanzialmente raddoppiata, con la reclusione fino a due anni o la multa fino ad Euro 2.065.

Qualora invece il reato di diffamazione venga commesso tramite il mezzo della stampa, o con altro mezzo di pubblicità oppure in un atto pubblico, la pena sarà ulteriormente aggravata con la reclusione da sei mesi a tre anni o la multa non inferiore a Euro 516.

Come procedere alla querela o denuncia per diffamazione

Il delitto di diffamazione è procedibile a querela della persona offesa: pertanto si instaurerà un procedimento penale solo qualora la vittima della diffamazione sporga una querela contro il reo, nel termine di tre mesi dal momento in cui sia venuta a conoscenza del reato in suo danno.

Una querela è un atto formale con il quale la vittima di un reato chiede che il colpevole venga perseguito e punito penalmente in relazione al reato commesso; essa può essere presentata, o oralmente o in forma scritta, o direttamente al Pubblico Ministero oppure davanti ad un Ufficiale di Polizia Giudiziaria (presso un posto di Polizia o Stazione dei Carabinieri, etc.).

Pertanto qualora qualcuno sappia di essere stato denunciato per diffamazione (e quindi sappia che non vi sia stata una rituale querela, munita della cosiddetta “istanza di punizione”) può fondatamente sperare che il procedimento penale venga archiviato per mancanza di una condizione di procedibilità.

Diverso è il caso in cui un soggetto sappia di essere stato querelato per diffamazione: in tale circostanza, a meno che non si sappia già a chi ed a quale episodio possa riferirsi la querela per diffamazione sporta nei propri confronti, per delineare al meglio la propria strategia difensiva occorrerà attendere il momento in cui si potrà avere piena conoscenza degli elementi raccolti dal Pubblico Ministero a carico del reo, primo fra tutti l’atto di querela della presunta vittima della diffamazione.

È bene infatti precisare che nella maggior parte dei casi l’indagato verrà a sapere di essere stato querelato per diffamazione durante la fase delle indagini preliminari (o all’atto della cosiddetta “elezione di domicilio”, con la quale viene chiesto all’indagato di nominare un avvocato penalista ed indicare il domicilio ove svolgere le notificazioni del procedimento, oppure all’atto della notifica del cosiddetto “avviso di garanzia”); in tale fase – visto che le indagini sono coperte da segreto istruttorio – l’indagato non avrà la possibilità di accedere alle carte del procedimento che lo riguardano.

 

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Pertanto nella maggior parte dei casi l’indagato verrà a conoscenza solo di essere stato querelato per diffamazione, ed in alcuni casi potrà sapere (ma ciò non è obbligatorio né avviene sempre) il nominativo della persona che ha sporto la querela.

Il primo momento in cui la persona che sia stata querelata per diffamazione potrà avere piena conoscenza di tutti gli elementi di cui l’accusa dispone a suo carico sarà il momento in cui il Pubblico Ministero chiuderà le indagini preliminari, emettendo e notificando l’avviso di chiusura delle indagini preliminari (cosiddetto avviso ex articolo 415 bis del Codice di procedura penale).

Con tale atto l’indagato è posto nelle condizioni di poter finalmente accedere al fascicolo delle indagini preliminari, prendendo conoscenza di tutti gli elementi di accusa, primo fra tutti la querela per diffamazione.

Appare evidente come, una volta avuta piena conoscenza del contenuto della querela per diffamazione sporta nei propri confronti, sarà più agevole organizzare la migliore strategia difensiva per evitare le conseguenze di una querela per diffamazione.

Come posso difendermi se sono stato querelato o denunciato per diffamazione?

Le possibilità di difesa sono diverse, a seconda delle particolari circostanze del caso: potrà essere utile dimostrare di non aver pronunciato le frasi diffamatorie che la vittima del presunto reato ha attribuito all’indagato; oppure incentrare la propria difesa sul fatto che le frasi proferite non avessero un reale contenuto diffamatorio, non essendo idonee a ledere l’onore e la reputazione della controparte; si potrà inoltre focalizzare la propria strategia difensiva sul fatto che l’indagato avesse pieno diritto a pronunciare le frasi che si assumono diffamatorie, poiché ad esempio espressione di un legittimo diritto di critica; in alcuni casi si potrà invocare la causa di non punibilità della provocazione, dimostrando che le frasi offensive furono pronunciate immediatamente dopo aver subito un fatto ingiusto, e propria a causa dello stato d’ira determinato da tale ingiusto comportamento subito.

In ogni caso la prima e più saggia cosa da fare quando si venga a sapere di essere stati denunciati o querelati per diffamazione è quella di rivolgersi in maniera tempestiva ad un studio penale, in maniera tale da poter operare immediatamente le migliori scelte difensive, cercando di evitare i rischi connessi al fatto di aver subito una querela per diffamazione.

 

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